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Tumore.
Già ricevere una diagnosi di questo tipo scatena paure e angosce, se poi si tratta di malattie del basso intestino, della vescica o della prostata porta
la mente a pensare immediatamente a incontinenza e impotenza.
Oggi è vero che vi sono molte terapie in grado di guarire o tenere bene sotto controllo la malattia, ma spesso con un costo pesante sulla qualità della
vita.
Un tumore al colon al primo stadio, oppure un papilloma vescicale superficiale praticamente non ha ricadute sulla sessualità, invece un tumore avanzato
al colon, alla vescica o alla prostata presenta un conto pesante su tutte le dimensioni della salute, inclusa la potenza sessuale, e questo avviene perché si vanno a danneggiare, spesso , le fibre
nervose deputate a dare il “comando” dell’erezione. Questo danno funzionale arriva a interessare fino al 90% degli uomini sottoposti a intervento chirurgico.
Ormai si è molto diffusa la tecnica “nerve sparing”, ovvero il “tentativo” di evitare la lesione chirurgica dei nervi
dell’erezione.
Ma……ma il fatto che il chirurgo abbia messo in atto questa tecnica (sempre che l’aspetto oncologico lo permetta) non vi è garanzia che questa sia
completamente riuscita, e di conseguenza pur avendo adottato questa strategia non si puo garantire la presenza di una buona erezione dopo l’intervento.
Importante è anche l’età del paziente e naturalmente, se vi erano già prima dell’intervento dei problemi di erezione, è impossibile che dopo l’intervento
vada meglio.
Diversi studi pubblicati indicano un periodo che va dai 6 fino ai 36 mesi come “convalescenza sessuale” post intervento chirurgico il periodo necessario
per poter vedere una ripresa delle erezioni, e come già detto, questa potrebbe anche non avvenire indipendentemente dall’intervento “nerve sparing”.